domenica 2 dicembre 2012

DA GIUSI NICOLINI RICEVO:


Lettera aperta del Sindaco di Lampedusa

Sono il nuovo Sindaco delle isole di Lampedusa e di Linosa.

Eletta a maggio, al 3 di novembre mi sono stati consegnati già 21
cadaveri di persone annegate mentre tentavano di raggiungere Lampedusa
e questa per me è una cosa insopportabile. Per Lampedusa è un enorme
fardello di dolore. Abbiamo dovuto chiedere aiuto attraverso la
Prefettura ai Sindaci della provincia per poter dare una dignitosa
sepoltura alle ultime 11 salme, perché il Comune non aveva più loculi
disponibili. Ne faremo altri, ma rivolgo a tutti una domanda: quanto
deve essere grande il cimitero della mia isola?

Non riesco a comprendere come una simile tragedia possa essere
considerata normale, come si possa rimuovere dalla vita quotidiana
l’idea, per esempio, che 11 persone, tra cui 8 giovanissime donne e
due ragazzini di 11 e 13 anni, possano morire tutti insieme, come
sabato scorso, durante un viaggio che avrebbe dovuto essere per loro
l’inizio di una nuova vita. Ne sono stati salvati 76 ma erano in 115,
il numero dei morti è sempre di gran lunga superiore al numero dei
corpi che il mare restituisce.

Sono indignata dall’assuefazione che sembra avere contagiato tutti,
sono scandalizzata dal silenzio dell’Europa che ha appena ricevuto il
Nobel della Pace e che tace di fronte ad una strage che ha i numeri di
una vera e propria guerra. Sono sempre più convinta che la politica
europea sull’immigrazione consideri questo tributo di vite umane un
modo per calmierare i flussi, se non un deterrente. Ma se per queste
persone il viaggio sui barconi è tuttora l’unica possibilità di
sperare, io credo che la loro morte in mare debba essere per l’Europa
motivo di vergogna e disonore.

In tutta questa tristissima pagina di storia che stiamo tutti
scrivendo, l’unico motivo di orgoglio ce lo offrono quotidianamente
gli uomini dello Stato italiano che salvano vite umane a 140 miglia da
Lampedusa, mentre chi era a sole 30 miglia dai naufraghi, come è
successo sabato scorso, ed avrebbe dovuto accorrere con le velocissime
motovedette che il nostro precedente governo ha regalato a Gheddafi,
ha invece ignorato la loro richiesta di aiuto. Quelle motovedette
vengono però efficacemente utilizzate per sequestrare i nostri
pescherecci, anche quando pescano al di fuori delle acque territoriali
libiche.

Tutti devono sapere che è Lampedusa, con i suoi abitanti, con le forze
preposte al soccorso e all’accoglienza, che dà dignità di esseri umane
a queste persone, che dà dignità al nostro Paese e all’Europa intera.
Allora, se questi morti sono soltanto nostri, allora io voglio
ricevere i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene
consegnato. Come se avesse la pelle bianca, come se fosse un figlio
nostro annegato durante una vacanza.


Giusi Nicolini

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